La mia esistenza segnata
dal peso d’ogni semplice gesto,
dal dolore costante ed assillante
notte e giorno, giorno e notte,
senza tregua né riposo alcuno.
Stringo i denti vivo alla giornata,
con una spada di Damocle
sulla mia testa – stanca esausta –
sui miei pensieri anchilosati
stanchi arti non esercitati.
Come una pallottola d’oro
costantemente puntata,
sulla mia serenità ferita
la mia felicità tramortita,
dalle onde travolgenti e oscure.
Gioco di specchi e d’inganni
alleviate dalla scrittura di versi
di miei racconti immaginari
ove il dolore non esiste nascosto
tra le pieghe della mente…
