Non ce la faccio
a descrivere a parole
con la pressione addosso
e con la paura che dilaga nel mondo
rileggo vecchie mie poesie
mi estraneo e mi confondo
mi domando stupefatto: son mie?
Non ci sono dubbi sull’autore
visto che son stampate dall’editore
in un volume di tanti anni fa
quando soffrivo pene del cuore
la paura il timore toglie le parole
ti perdi nel cercare rime ignote
non vorresti ripetere versi di altri.
Notifiche di Facebook distraggono
la tua concentrazione sul libro
che stai scrivendo dal mese di Marzo
sei arrivato a quattrocento pagine
e non hai esaurito la tua ispirazione
distolta dalle notizie sul corona virus
che come valanga inonda ogni cosa.
Non ce la faccio a ritrovar la strada
che porta serena a scrivere d’emozioni
quand’è la paura che tutto domina
il cuore batte e la mente ha paura
per cari lontani che vorresti abbracciare
ma con Skype puoi solo vedere e parlare
e persino la tua psicologa chiede di usare.
